16-17 Giugno 2001 - Camaldoli: Le stagioni della vita "Nel mezzo del cammin….tempo di crisi e di rigenerazione", incontro - dibattito per l'età di mezzo con la partecipazione di: P. Bargellini (camaldolese), F. Vaccari (psicologo), D. Lupi (poetessa), S. Rotili (camaldolese), A. Chimenti (attore) in "Il porto sepolto". Passeggiata nel Parco delle foreste casentinesi.

   
Il 16 giugno, presso il monastero di Camaldoli, si è tenuto un incontro, nell'ambito de "Le stagioni della vita", rivolto ai rappresentanti della mezza età. Il titolo "Nel mezzo del cammin…tempo di crisi e di rigenerazione", già dice molto delle difficoltà ma anche potenzialità di questo periodo della vita in cui forti delle esperienze accumulate, possiamo guardare al futuro con occhi a volte stanchi ma tesi a nuove emozioni, esperienze e, perchè no, in grado ancora di sognare. Sono intervenuti due padri camaldolesi: il priore Emanuele Bargellini ("uno sguardo dall'alto") e Sandro Rotili ("uno sguardo dal basso"), mentre lo psicologo Franco Vaccari ha coordinato i vari interventi utilizzando la metafora del labirinto con le sue trappole ed espedienti per individuare delle possibili vie di uscita. L'amica poetessa Dania Lupi ha invece addolcito il pomeriggio di riflessione, con la lettura di alcune poesie tratte da una sua raccolta "La stanza delle rose". Intenso e molto bello il dopo cena con la recitazione, accompagnata dalla musica, di Andrea Chimenti nel "Porto Sepolto", spettacolo ispirato ai testi di Ungaretti, Tolstoj, Buzzati. Il giorno seguente, domenica 17, per gli appassionati del trekking, la Fondazione ha organizzato una passeggiata nel Parco delle Foreste Casentinesi sotto la guida di Luca Mattioli.  
     
  La chiesa del Monastero di Camaldoli dedicata ai Santi Donato e Ilariano, fu costruita da Pietro Dagnino, discepolo di S. Romualdo; distrutta nel 1203 da un'incendio, poi ricostruita, fu danneggiata nuovamente durante la guerra contro i veneziani e ricostruita nel 1510. L'edificio attuale fu costruito tra il 1772-75 su progetto del fiorentino Giulio Mannajoni. L' austera facciata, contrasta con l'aspetto barocco dell'unica navata interna, ricca di stucchi e dorature e completata dalla contemporanea decorazione ad affresco della volta.  
  Audio tratto da: " Vanità " dal " Porto Sepolto" di A. Chimenti