Venerdì 4 maggio 2012  ore 21.00
Castello di Poppi (AR)
Gli anni che non stiamo vivendo
Ripensare il presente Scommettere sul futuro
con Antonio Scurati (scrittore)



Locandina
Fronte Pieghevole
Retro Pieghevole

Un tempo il tempo era diverso: c'era un passato, un presente, un futuro. Per questo sapevamo voltarci indietro e ritrovare radici, identità, esperienze. Per questo potevamo lanciare lo sguardo avanti e coltivare sogni, obiettivi, speranze.
Poi qualcosa si è inceppato, nella nostra società. Dopo trent'anni di ottimismo fin troppo facile abbiamo cominciato a mettere in conto che la vita dei nostri figli potrà non essere migliore della nostra. Nell'epoca di Internet, dove tutto è comunicazione e dove le parole ci assediano, abbiamo perso la capacità di capire. Televisione e web ci inchiodano al presente – magari segnato da catastrofi e gravissimi fatti di cronaca – e ci sottraggono il senso del nostro cammino.
E' difficile decifrare il mondo in cui viviamo. Per questo sono preziose le parole di Antonio Scurati, grande scrittore, ma anche studioso di mass-media e di processi culturali, intellettuale a tutto tondo che indaga su paure e interrogativi della contemporaneità.
Si può appartenere al proprio tempo cominciando a porre le domande giuste. Ed è quanto abbiamo provato a fare con Antonio Scurati.

Grande scrittore, ma anche studioso di mass media e di processi culturali, Scurati indaga da tempo, nei suoi saggi e nei suoi romanzi, su paure e interrogativi della contemporaneità. E sono state proprio le sue riflessioni sul presente e il suo sguardo sul futuro (dove tra l'altro ha ambientato il suo ultimo romanzo “La seconda mezzanotte”) il filo conduttore dell'incontro condotto dai giornalisti Paolo Ciampi e Massimo Orlandi. 
Apparteniamo – ha scritto Scurati - all’umanità più agiata, nutrita, sana, protetta e longeva che abbia mai calcato la faccia della terra, eppure sembriamo la più impaurita, insicura, delusa, sfiduciata e isterica. C’è qualcosa che non torna.” Ed è proprio da quel qualcosa che non torna che si è sviluppato l'incontro, perfettamente inserito nel ciclo “Le parole e il silenzio”, organizzato dalla Fondazione Giuseppe e Adele Baracchi, che nel 2012 è stato dedicato ai “Semi del cambiamento”, cioè a tutto ciò che, nel presente, è già in movimento per costruire il futuro.

Oltreché scrittore, Antonio Scurati è anche docente e ricercatore in cinema e televisione all’università Iulm di Milano, ed editorialista de “La Stampa”. Nel 2010 ha partecipato curando la rubrica "Lettere dal Nord" alla trasmissione di Rai Tre "Parla con me".
Nel suo percorso decisivo è l'anno 2005 quando con il romanzo Il sopravvissuto vince il premio Campiello. Nel 2006 esce il saggio La letteratura dell’inesperienza. Scrivere romanzi al tempo della televisione, a cui seguono i romanzi Una storia romantica (2007, Premio Super Mondello) e Il bambino che sognava la fine del mondo (2009, finalista al Premio Strega).
Nel 2010 esce il saggio Gli anni che non stiamo vivendo, il tempo della cronaca in cui Scurati riflette sulla trasformazione della nostra società, caratterizzata da un tempo che si consuma nella frammentazione e nell’istantaneità, senza darci modo di capirlo e neanche di viverlo. Il suo ultimo libro è La seconda mezzanotte, un romanzo ambientato nel futuro che gli permette di raccontare, a suo modo, la crisi del nostro mondo.